Descrizione
Nato in una famiglia di notabili di Vallorbe nel 1865, Félix Vallotton lascia la Svizzera all'età di 16 anni per seguire una formazione artistica all'Académie Julian di Parigi dove s'installa stabilmente fino ad essere naturalizzato francese nel 1900, senza pertanto rinunciare alla nazionalità svizzera. Agli esordi si distingue nell'arte del ritratto che denota la sua ammirazione per Holbein. La sua ricerca della somiglianza lo porta a dipingere anche nature morte, paesaggi e interni. Legato al movimento dei Nabis tra il 1893 e il 1900 e intimo di Vuillard e Bonnard, l'artista si dedica all'incisione su legno. Ispirato dalle stampe giapponesi e dalla fotografia nascente, Vallotton si afferma anche come incisore d'eccezione, con uno stile singolare e di grande effetto, in particolare grazie all'incisione su legno, una tecnica passata di moda alla fine dell'Ottocento. La sua attività grafica, che rinnova il genere, si diffonde in tutta Europa fino a influenzare Munch e Kirchner. Iniziando molto presto ad esporre ai Saloni parigini e alle mostre cantonali della Svizzera romanda, partecipa alle edizioni 1891 e 1914 delle mostre federali di belle arti e nel 1909 alla Künstlerhaus di Zurigo. La sua produzione artistica prolifera ed è molto presente nella Svizzera romanda dove le sue opere sono vendute dal fratello, e nella Svizzera tedesca, dove è sostenuto da collezionisti del calibro della famiglia Hahnloser di Winterthur. Lo scoppio della Prima guerra mondiale segna l'interruzione della sua fiorente carriera, che conosce un ritorno nel primo dopoguerra. Vallotton muore sessantenne a Parigi nel 1925.
Il dipinto appartiene a una serie di nudi femminili in interni che Vallotton realizza a fine Ottocento su temi che gli sono cari. Rappresenta due giovani donne nude sedute a gambe incrociate su dei tappeti che giocano con tre gattini. I dettagli della tenda e della vasca da bagno rivelano un arredamento da casa di appuntamenti che carica la scena di erotismo. Le silhouette ritagliate e i giochi d'ombra denotano l'influsso delle incisioni giapponesi. Il dipinto proveniente dalla successione dell'artista è acquistato dalla Fondazione Gottfried Keller nel 2002. L'opera è inserita nel catalogo ragionato dell'artista sotto il numero 243.
2017/Ingrid Dubach-Lemainque//traduzione: BAK LING
Provenienza
Félix Vallotton, Paris (1896/1898–1925); Paul Vallotton, Lausanne/VD (1925–?); Claude Vallotton, Pully/VD (?–2000); Héritiers Claude Vallotton, Pully/VD (2000–2002); Confédération suisse.
Source: Archives des Collections d'art de la Confédération, Berne