Descrizione
Di umili origini, Hodler arrivò a Ginevra nel 1871, affascinato dalla pittura paesaggistica di Calame. Non venne ammesso all'Accademia, ma fu notato da uno dei docenti, il pittore d'avanguardia Barthélemy Menn, di cui divenne allievo e che lo avvicinò alla pittura francese. Dopo un iniziale rifiuto da parte della critica d'arte, al volgere del secolo Hodler divenne il più importante pittore della Svizzera, grazie alla sua rappresentazione di Guglielmo Tell (1897), agli affreschi nel Museo nazionale (1899) e alla realizzazione di due banconote (1907). Ma ottenne anche riconoscimenti internazionali: nel 1900 conseguì una medaglia d'oro all'Esposizione universale di Parigi, nel 1904 fu ospite d'onore della Secessione viennese e nel 1920 la Biennale di Venezia gli dedicò una retrospettiva con 40 opere. Nel 1905 rifiutò di entrare a far parte della Commissione federale d'arte, mentre nel 1910 accettò la presidenza della Società svizzera dei pittori, scultori e architetti (SPSAS). Delle circa 66 opere presenti nella Collezione della Confederazione, circa 50 furono acquisite dopo la sua morte.
La Banca nazionale svizzera, fondata nel 1907, commissionò a Hodler i progetti per le sue prime banconote. Hodler disegnò un mietitore per la banconota da cento franchi e un taglialegna per quella da cinquanta (emessa il 22.12.1911). Oltre ai disegni preliminari, su entrambi i soggetti furono realizzati anche dipinti a olio. Mentre del mietitore sono note solo due versioni, il tema del taglialegna fu destinato a un successo molto più ampio: circa una dozzina di dipinti a olio di grande formato sono attribuiti all'artista. Il taglialegna, che indossa pantaloni verde abete, sta per sferrare il colpo con le gambe allargate, l'ascia, sospesa in alto, sibilerà giù da un momento all'altro. La raffigurazione di Hodler si è impressa nella memoria collettiva svizzera. Il suo quadro è diventato un'icona che ancora oggi spinge molti giovani artisti a imitarlo. La Commissione federale d'arte acquisì l'opera nel 1910 presso l'Esposizione nazionale di belle arti a Zurigo per 7500 franchi. Nel catalogo dell' opera 2008 – 2017 il dipinto è registrata con il numero 1429.
2017/Susanne Schneemann//traduzione: Daniela Idra
Provenienza
Ferdinand Hodler, Genf (1910); Schweizerische Eidgenossenschaft.
Quelle: Archiv der Kunstsammlungen des Bundes, Bern
Bibliografia
Oskar Bätschmann, Ferdinand Hodler. Catalogue raisonné der Gemälde. Bd. 3: Die Figurenbilder, 2017, cat.: 1429.