Descrizione
(Maria Anna) Angelika (Catharina) Kauffmann, nata a Coira nel 1741, è stata una vera e propria superstar, per usare un termine moderno, dei suoi tempi. Suo padre, il ritrattista e pittore di affreschi Joseph Johann Kauffmann, ne riconosce e incoraggia il talento artistico già durante l'infanzia. Vero e proprio multitalento, Kauffmann segue anche corsi di canto. Alla ricerca di incarichi e per completare la formazione della giovane, nel 1762 padre e figlia si trasferiscono a Firenze. Lì incontrano il pittore Benjamin West e il teorico dell'arte Johann Joachim Winkelmann durante il loro cosiddetto Grand Tour, viaggio d'istruzione alla volta di Roma e Napoli passando da Venezia e Firenze. Il ritratto di Winkelmann (Kunsthaus di Zurigo) che Angelika Kauffmann realizza a Roma nel 1765 le vale la reputazione di pittrice d'eccezione. Nel 1766 si trasferisce da sola a Londra, dove il Joshua Reynolds, primo direttore della Royal Academy, diventa il suo più devoto mecenate: accoglie l'artista e Mary Moser come membri e permette a Kauffmann di partecipare alla prima mostra dell'accademia nel 1769. L'introito principale dell'artista proviene dai suoi ritratti. Grazie al suo grande successo rimane economicamente indipendente anche durante i due matrimoni. Dopo la morte, avvenuta a Roma nel 1807, un suo busto viene collocato nel Pantheon accanto all'effigie di Raffaello, un onore mai concesso a una pittrice fino a quel momento.
Angelika Kauffmann raffigura Santa Cecilia, patrona della musica sacra, in un diffuso schema iconografico: seduta all'organo, con lo sguardo trasognato rivolto al cielo. Due putti dai riccioli biondi assistono all'esecuzione tenendo fra le mani una partitura. Il loro fare estatico, accentuato dalla tenera età, fa da pendant alla trasfigurazione della Santa, raffigurata in un sontuoso abito dal retrogusto antichizzante.
2018/Susanne Schneemann//traduzione: BAK LING
Provenienza
Angelika Kauffmann, Rom, IT (1772); Franz Ludwig Pfyffer, Hauptmann der päpstl. Garde, Rom (1772); Eduard Pfyffer, Schultheiss, Luzern (1772–1834); Maria Anna Pfyffer-Schobinger (Witwe), Luzern (1834–1846); Rudolph-Alois Kauffmann-Stürchler (1846–1889); Franziska Kauffmann-Barth (Witwe), Luzern (1889–1993); Heinrich Appenzeller, Zürich (1894); Schweizerische Eidgenossenschaft.
Quelle: Archiv der Kunstsammlungen des Bundes, Bern