Numero d'inventario
GKS328
Tipo di oggetto
Dipinto
Dimensioni
222 x 170 cm
Descrizione
Arnold Böcklin è uno dei più illustri esponenti del neorinascimento basilese, insieme a Johann Jakob Bachofen, Jacob Burckhardt e Friedrich Nietzsche. Dopo le prime lezioni presso Ludwig Adam Kelterborn studia all'Accademia di Düsseldorf dove conosce Rudolf Koller, con il quale si lega in una duratura amicizia. Comincia una formazione nello studio di Calame, che interrompe improvvisamente per recarsi a Roma. È l'esperienza italiana a conferire alla pittura paesaggistica di Böcklin i suoi tratti caratteristici. In seguito alla partenza da Basilea l'artista lavora a Roma, Monaco, Weimar, Zurigo e Firenze. Trattando la tematica della mitologia greca dalla quale si sviluppano le sue composizioni di figure, si compie per Böcklin il passaggio dalla pittura allegorica alla pittura simbolista. La pittura non è più illustrazione di un canone, il suo nuovo tema è l'essere umano – non senza una sottile ironia. Per due anni (1888–1890) Böcklin è membro della Commissione federale delle belle arti, fondata nel 1888. Nel 1889 diventa cittadino onorario della Città di Zurigo e la locale Università gli conferisce una laurea honoris causa. Negli anni 1897, 1901 e 1926 espone alla Biennale di Venezia. Nella sua allegoria della guerra Arnold Böcklin riprende il motivo dei cavalieri dell'Apocalisse divulgato dal Libro della Rivelazione di Giovanni, un tema molto diffuso nelle xilografie medioevali di cui la serie più famosa è quella di Albrecht Dürer. Invece di mostrare quattro cavalieri che portano l'umanità alla rovina come descritto nella Bibbia, Böcklin ne dipinge solo tre. La tragicità degli eventi viene sottolineata dai cavalli in corsa furiosa con gli occhi sbarrati e i digrignati, stagliati in un cielo nero, e culmina nel cavaliere centrale, una figura femminile a torso nudo dalle braccia alzate. Sul suo viso si legge grande concitazione: non è chiaro se l'espressione voglia incutere terrore o derivi dall'incredulità riguardo alla distruzione cui assiste. La Fondazione Gottfried Keller acquista l'opera nel 1902 dal lascito dell'artista. È inserita nel suo catalogo ragionato sotto il numero 460. 2017/Susanne Schneemann//traduzione: Cheyenne Peverelli
Anno di acquisizione
1902
Provenienza
Arnold Böcklin, San Domenico, IT (1897–1901); Nachlass Arnold Böcklin, Florenz (1901–1902); Schweizerische Eidgenossenschaft. Quelle: Archiv der Kunstsammlungen des Bundes, Bern
Bibliografia
Rolf Andree, Arnold Böcklin. Die Gemälde, 1977, cat.: 460.
Collezione
Fondazione Gottfried Keller
Ubicazione
Kunsthaus Zürich