Giovane donna in interno pompeiano. Saffo
1867
Numero d'inventario
GKS475
Tipo di oggetto
Dipinto
Dimensioni
108 x 72 cm
Descrizione
Nato da una famiglia di contadini vodese e restato precocemente orfano, Charles Gleyre cresce da lontani parenti in Francia, dove muove i primi passi nell'arte presso l'Ecole des arts décoratifs di Lione per poi diventare allievo del pittore Hersent a Parigi. Completa la sua formazione artistica in Italia, dapprima a Firenze e poi a Roma, dove frequenta il direttore dell'Accademia di Francia, Horace Vernet, e artisti svizzeri come Léopold Robert. Assunto come disegnatore da un ricco industriale americano, percorre il Mediterraneo e il mondo arabo e torna in Francia solo una decina di anni più tardi, nel 1838. Dal 1843 conquista successo ed espone ai Saloni parigini fino al 1849. In questo periodo fa amicizia con i protagonisti della scena culturale parigina: Flaubert, de Musset e Delaroche. Il suo studio accoglie fino al 1870 le nuove leve impressioniste (Monet, Renoir, Sisley) e le promesse svizzere (Anker e de Meuron). Il contatto con il suo Paese non cesserà mai. Soggiornando regolarmente a Losanna, l'artista alterna incarichi ufficiali per il Canton Vaud e la Città di Basilea a ritratti commissionati dai suoi mecenati svizzeri. Nel 1867 è incaricato dalla Confederazione di allestire il padiglione svizzero all'Esposizione universale di Parigi. Rifugiatosi in Svizzera durante la guerra franco-tedesca, nel 1872 torna a Parigi, dove muore nel 1874. «Non è che una giovane in procinto di coricarsi per scrivere e cantare, come indicano la lira e le pergamene»: questo nudo femminile ripreso di tre quarti, di schiena alla luce della lampada ad olio che sta accendendo, è descritto da Gleyre in questi termini. Il dipinto ottiene solo in un secondo tempo il titolo attuale e il suo riferimento a Saffo, poetessa greca del VII secolo a.C. Questa scena intima che moltiplica i riferimenti talvolta contradditori all'Antichità – affreschi ispirati a Pompei, dettagli ornamentali come una colonna sovrastata da Minerva e un candelabro decorato con una sfinge – riflette il fascino dell'artista e dei suoi contemporanei per un'Antichità più che mai sognata, evocata e immaginata. L'opera acquistata dalla Fondazione Gottfried Keller nel 1909 è inserita nel catalogo ragionato dell'artista sotto il numero 908. 2016/Ingrid Dubach-Lemainque//traduzione: BAK LING
Anno di acquisizione
1909
Provenienza
Charles Gleyre, Paris (1867); Gervais Charpentiers, Paris (1867); Adolphe Goupil, Paris (1867–1868); Rudolf Lang, Bâle (1868–1874); Adrien Mercier, Lausanne/VD (1874–1909); Confédération suisse. Source: Archives des Collections d'art de la Confédération, Berne
Collezione
Fondazione Gottfried Keller
Ubicazione
Musée cantonal des Beaux-Arts, Lausanne