L'Isola dei morti (prima versione)
dopo 1880
Numero d'inventario
GKS588
Tipo di oggetto
Dipinto
Dimensioni
111 x 155 cm
Descrizione
Arnold Böcklin è uno dei più illustri esponenti del Neorinascimento basilese, insieme a Johann Jakob Bachofen, Jacob Burckhardt e Friedrich Nietzsche. Dopo le prime lezioni presso Ludwig Adam Kelterborn studia all'Accademia di Düsseldorf dove conosce Rudolf Koller, con il quale lega in una duratura amicizia. Comincia una formazione nello studio di Alexandre Calame, che interrompe improvvisamente per recarsi a Roma. È l'esperienza italiana a conferire alla pittura paesaggistica di Böcklin i suoi tratti caratteristici. In seguito alla partenza da Basilea l'artista lavora a Roma, Monaco, Weimar, Zurigo e Firenze. Trattando la tematica della mitologia greca dalla quale si sviluppano le sue composizioni di figure, si compie per Böcklin il passaggio dalla pittura allegorica alla pittura simbolista. La pittura non è più illustrazione di un canone, il suo nuovo tema è l'essere umano – non senza una sottile ironia. Per due anni (1888–1890) Böcklin è membro della Commissione federale delle belle arti, fondata nel 1888. Nel 1889 diventa cittadino onorario della Città di Zurigo e la locale Università gli conferisce una laurea honoris causa. Negli anni 1897, 1901 e 1926 espone alla Biennale di Venezia. «L'Isola dei morti» è l'opera più celebre di Böcklin. La prima versione, commissionata dal mecenate Günther Alexander, è datata 1880 e si trova al Museo d'arte di Basilea. Nello stesso periodo una ricca vedova gli commissiona «un quadro per sognare» e il pittore realizza dunque una seconda versione dell'isola rocciosa ricoperta da cipressi. Il nome risale al mercante d'arte Fritz Gurlitt per il quale Böcklin dipinge una terza versione nel 1883. Il barone Heinrich Thyssen acquista la quarta versione, dipinta nel 1884 e distrutta in un incendio nel 1945 a Berlino. Nel 1886 il Museum der bildenden Künste di Lipsia ne commissiona una quinta. Le prime due versioni mostrano l'isola di notte, le seguenti sono vedute diurne. Sergei Rachmaninow (1907) e Max Reger (1913) prendono spunto dall'opera per una composizione sinfonica. La Fondazione Gottfried Keller acquista il suo esemplare, poi esposto alla Biennale di Venezia nel 1926, nel 1920 a Berlino. L'opera è inserita nel catalogo ragionato dell'artista sotto il numero 343. 2017/Susanne Schneemann//traduzione: BAK LING
Anno di acquisizione
1920
Provenienza
Arnold Böcklin, Florenz (1880), Alexander Günther (1880), Maximilian von Heyl, Worms/Darmstadt (?–?); Fritz Simrock, Berlin (1898–1901); Clara Simrock (1901–1920); Dr. med. Hugo Auckenthaler-Simrock, Zürich (1920); Schweizerische Eidgenossenschaft. Quelle: Archiv der Kunstsammlungen des Bundes, Bern
Bibliografia
Rolf Andree, Arnold Böcklin. Die Gemälde, 1977, cat.: 343.
Collezione
Fondazione Gottfried Keller
Ubicazione
Kunstmuseum Basel