Descrizione
Gottfried Keller, oggi famoso soprattutto in veste di scrittore, lo diviene per vie traverse. In un primo momento vuole diventare pittore e a partire dal 1834 segue un apprendistato da Peter Steiger (1804–1874). Dal 1837 studia da Rudolf Meyer (1803–1857) e nel 1840 parte alla volta di Monaco da dove torna senza un soldo nel 1842. Un anno dopo rinuncia alla pittura e comincia a pubblicare articoli politici e soprattutto poesie. Dal 1848 al 1850 studia scienze politiche e storia a Heidelberg e nel 1850 si reca a Berlino per seguire la formazione di drammaturgo. Nei cinque anni di soggiorno sulle rive della Sprea scrive le sue opere più note: «Enrico il Verde» e «La gente di Seldwyla». Tornato a Zurigo nel 1856, nel 1861 è nominato primo cancelliere e partecipa così alla riorganizzazione politica della sua città natale. Nel 1869 l'Università di Zurigo gli conferisce il titolo di dottore honoris causa. Di umili origini, nel 1890 Keller muore da autorevole poeta e politico. Lydia Welti-Escher (1858–1891), che lo apprezzava particolarmente, lascia in eredità il suo immenso patrimonio alla Confederazione creando la Fondazione Gottfried Keller.
Keller dipinge il quadro «Heroische Landschaft» nel 1842 a Monaco e lo invia nello stesso anno alla mostra d'arte di Zurigo. Il dipinto rappresenta un paesaggio ideale composto da formazioni rocciose, alberi, un lago e un massiccio montuoso. Le nubi accumulatesi nel cielo aggiungono un tocco drammatico a questo paesaggio senza traccia di vita umana. Sembra che Keller abbia riposto tutte le sue speranze in quest'opera, accolta però solo tiepidamente dalla critica in occasione della mostra d'arte di Zurigo: il dipinto dal costo di 150 fiorini non viene infatti venduto. La Fondazione Gottfried Keller acquista l'opera, oggi ritenuta un'importante testimonianza della sua produzione pittorica, da una collezione privata di Vienna nel 1920.
2018/Susanne Schneemann//traduzione: BAK LING
Provenienza
Gottfried Keller, München, DE (1842–?); Privatbesitz, Wien, AT (?–1920); Schweizerische Eidgenossenschaft.
Quelle: Archiv der Kunstsammlungen des Bundes, Bern