Numero d'inventario
GKS945
Descrizione
Arnold Böcklin è uno dei più illustri esponenti del Neorinascimento basilese, insieme a Johann Jakob Bachofen, Jacob Burckhardt e Friedrich Nietzsche. Dopo le prime lezioni presso Ludwig Adam Kelterborn studia all'Accademia di Düsseldorf dove conosce Rudolf Koller, con il quale lega una duratura amicizia. Comincia una formazione nello studio di Alexandre Calame, che interrompe improvvisamente per recarsi a Roma. È l'esperienza italiana a conferire alla pittura paesaggistica di Böcklin i suoi tratti caratteristici. In seguito alla partenza da Basilea l'artista lavora a Roma, Monaco, Weimar, Zurigo e Firenze. Trattando la tematica della mitologia greca dalla quale si sviluppano le sue composizioni di figure, si compie per Böcklin il passaggio dalla pittura allegorica alla pittura simbolista. La pittura non è più illustrazione di un canone, il suo nuovo tema è l'essere umano – non senza una sottile ironia. Per due anni (1888–1890) Böcklin è membro della Commissione federale delle belle arti, fondata nel 1888. Nel 1889 diventa cittadino onorario della Città di Zurigo e la locale Università gli conferisce una laurea honoris causa. Negli anni 1897, 1901 e 1926 espone alla Biennale di Venezia.
L'opera è il primo lavoro di Böcklin sul tema del viaggio nuziale, che il pittore riprenderà tre anni più tardi. I novelli sposi sono rappresentati sul bordo sinistro dell'opera in piedi su una terrazza naturale da cui osservano il paesaggio. Mentre la giovane donna guarda in basso nella piccola vallata che si apre ai suoi piedi, lo sguardo del giovane divaga in lontananza. L'artista scrive in una lettera a Else Lampe-Guaita, commissionaria di un'ulteriore versione di questa rappresentazione: «Lo [=lo sposo] indurrà a proseguire verso le montagne blu e oltre, fino a dove il cielo sereno s'inarca. La sua compagna lo seguirà, ma avrà sempre nostalgia del suo paradiso». Questo paradiso si trova nella vallata ai piedi della donna, come spiega Böcklin nello stesso scritto. La Fondazione Gottfried Keller acquista l'opera nel 1949. È elencata nel catalogo ragionato del 1977 sotto il numero 298.
2018/BAK//traduzione: BAK LING
Provenienza
Arnold Böcklin, Florenz, IT (1875–?); Maximilian von Heyl, Worms/Darmstadt, DE (?–1897–1906); Kunsthandlung Eduard Schulte, Berlin (1914); Rudolf von Pannwitz, Berlin (1914); Hans Wendland, Berlin (1918); Kunsthandlung Karl Haberstock, Berlin (1918); Siegfried Buchenau, Niendorf/Lübeck, DE (1918); Anna Buchenau-Vermehren, Niendorf/Lübeck, DE (1927); Kunsthandlung Karl Haberstock, Berlin (?–?); Heinrich, Baron Thyssen-Bornemisza, Sammlung Schloss Rohoncz, Lugano/TI (1930?–1947); Stephan, Baron Thyssen-Bornemisza, Monte-Carlo, MC (1947–1949); Schweizerische Eidgenossenschaft.
Quelle: Archiv der Kunstsammlungen des Bundes, Bern
Bibliografia
Rolf Andree, Arnold Böcklin. Die Gemälde, 1977, cat.: 298.
Collezione
Fondazione Gottfried Keller
Ubicazione
Kunstmuseum Bern