Descrizione
Giovanni Genucchi nasce nel 1904 da genitori svizzeri emigrati a Ixelles (Bruxelles). Dall'età di due anni vive nel villaggio di Marolta (Val di Blenio). Il contadino ticinese si dedica nel tempo libero all'intaglio del legno, una tecnica che approfondisce con un apprendistato a Bruxelles (1924). Di ritorno in valle, alterna l'attività agricola a quella scultorea. Negli atelier di Castro (1925–35, 1949–79) e di Bellinzona (1937–49) scolpisce teste e corpi femminili (sdraiati, seduti e in piedi) nei quali la pesantezza terrena del materiale (legno, argilla, pietra e bronzo) è bilanciata con la leggerezza della forma: la donna si fa idolo atemporale carico di valore cosmologico. Il ticinese vince il premio federale per l'arte nel 1944, espone regolarmente in Svizzera e nel 1956 realizza la sua prima commissione pubblica: la «Madonna con bambino» sul Passo del Lucomagno. Giovanni Genucchi, uno dei maggiori scultori figurativi in Ticino di metà Novecento accanto a Remo Rossi (1909–1982), si spegne nel 1979 ad Acquarossa. Da allora è nella mente di pochi.
La scultura «Al sole» appartiene al periodo di piena attività di Giovanni Genucchi ed entra nella Collezione d'arte della Confederazione con un acquisto in occasione dell'Esposizione svizzera di scultura all'aria aperta di Bienne (1954). La donna in bronzo, sdraiata di lato su una base in pietra calcarea chiara, si tiene la testa sollevata con il braccio sinistro. Il motivo, tratto dalla gestualità quotidiana tipica per Genucchi, si caratterizza per una morbida plasticità. La scultura dalle piccole dimensioni e la semplice presenza formale – accentuata ancor di più dalla sintesi dei lineamenti al limite dell'astrazione – racchiude in sé la meditata ricerca scultorea di Giovanni Genucchi: genuinità delle forme, fedeltà dei materiali, equilibrio di forze e intima carica umana. «Al sole», conservata a lungo nell'ambasciata svizzera di Tel Aviv (1998–2015), non è mai stata esposta pubblicamente.
2019/Misia Bernasconi
Provenienza
Giovanni Genucchi, Castro/TI (1954); Confederazione Svizzera.
Fonte: Archivio delle Collezioni d'arte della Confederazione, Berna